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Un nuovo Binetti si è affacciato sulla scena politica italiana? Si chiama Mauro del Vecchio, ex comandante delle truppe italiane in Afghanistan ed è candidato con il Pd nel collegio del Lazio. Poco fa Del Vecchio è stato intervistato da Klaus Davi su Youtube, e ha regalato alcune perle di saggezza militaresca. Quella che interessa me riguarda i gay.

“I gay nell’esercito sono inadatti. Io rispetto ogni scelta legittima e lecita della persona, ma credo che nell’ambito di una struttura come l’esercito, dove le attività si svolgono sempre insieme, è opportuno non dichiarare ed evidenziare la propria omosessualità. Anche nella mia carriera mi sono imbattuto in episodi di omossessualità ed ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree. In ogni caso, non ho mai mandato via nessuno dall’esercito perché gay”.

Alcune considerazioni:

1) “I gay sono inadatti“, se il signor Del Vecchio è rimasto legato ai filmini modello “Il Vizietto”, dove veniva presentata una caricatura col boa di struzzo. Le piume possono ostruire il fucile, in effetti.

2) “Rispetto ogni scelta della persona“. Giusto per la cronaca: l’omosessualità, così come l’eterosessualità, non è una scelta. Ah, comunque grazie del rispetto e della mancata fucilazione.

3) “Mi sono imbattuto in episodi di omossessualità ed ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree“. A casa mia questa si chiama discriminazione. Ma si sa, nell’esercito non ci sono sindacati o associazione per la tutela dei diritti delle minoranze.

4) “Episodi di omosessualità“. Ma quindi esistono anche “episodi di eterosessualità”?

Spero che dall’anima più laica del Pd (c’è?) si levi qualche considerazione critica.

Aggiornamento/1 Su sollecitazione dei vertici del Pd (mi hanno riferito di una telefonata infuocata, tra un alto dirigente e lo stesso Del Vecchio) il generale ha smentito le sue affermazioni. “Ho visto che alcune mie dichiarazioni stanno suscitando polemiche. Vorrei precisare che interpretare come un pensiero compiuto qualche frase detta con un pò di ingenuità sarebbe sbagliato. Ho evidentemente peccato di inesperienza politica, prestandomi ad una sorta di intervista che ho interpretato come scherzosa e irrituale. Voglio però precisare che non nutro alcun sentimento di omofobia, che la mia adesione al programma del Pd è piena, avendolo sottoscritto e condiviso in tutte le sue parti. Allo stesso modo sono miei i valori di fondo di questo partito che comprendono rispetto e tolleranza. Se le mie parole hanno permesso interpretazioni che hanno offeso qualcuno me ne dispiaccio sinceramente e me ne scuso. Insistere con le polemiche sarebbe a questo punto sbagliato”. Una nota: Del Vecchio ha detto quello che pensava. La cosa mi sembra palese. Ma è meglio questa marcia indietro di niente. O no?
Aggiornamento/2. Lo stesso Walter Veltroni, poco fa, ha dichiarato: “Le parole che il generale Del Vecchio ha pronunciato sono assolutamente sbagliate e lontane anni luce dal programma del Partito Democratico e dai suoi valori. Ho visto che il generale le ha rapidamente corrette e sostanzialmente smentite, confermando la sua piena adesione al programma del Pd. E questo mi pare chiuda ogni possibile polemica che sarebbe strumentale“.

La presa di posizione di Veltroni mi convince. Sarà pure “tattica”, ma almeno ha detto qualcosa di netto e inequivocabile.

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