Il mio terremoto.
April 6th, 2009
Alla fine è venuto. Vissuto, negli anni passati, attraverso il racconto degli altri. Attraverso le cronache. Evitato perché magari ero per strada. O perché ho il sonno profondo. Stanotte, invece, me lo sono vissuto tutto. Ma solo verso la fine della prima scossa – a Roma si è sentita verso le 3.30 – mi sono reso conto di quello che era appena successo. Per alcuni interminabili secondi pensavo si trattasse dei ladri. Già. Mi ero addormentato da poco, fiero di essere riuscito ad andare a letto prima delle 3. A un certo punto ho iniziato a sentire dei passi, sopra di me, sulla terrazza condominiale. “Ci siamo, i ladri”, penso. Tra tutte le paure, è forse quella più forte. La sensazione è quella di una decina di persone che corrono. Penso che vogliano entrare in casa. Mi alzo, cerco di capire cosa sta succedendo. E’ solo quando sento le oscillazioni, che capisco. In tutto cio’ il cane, andando contro tutte le credenze (“lo sentono prima degli umani”), mi guardava come se fossi stato morso dalla tarantola. E, se posso dire, mi sembrava pure infastidito dal fatto che lo avessi svegliato.
Un pensiero a chi, da stanotte, non c’è più.
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