Tel Aviv/Controlli, again.

July 19th, 2009

Tel Aviv/Controlli, again. by you.

Dopo il terzo grado della mia prima volta a Tel Aviv, la scorsa estate, sono pronto a tutto. Peggio non può andarmi. O meglio: peggio c’è soltanto la non-ammissione nel Paese (possibilità tutt’altro che remota). Va detto che gli elementi per suscitare qualche perplessità (per usare un eufemismo), al controllo passaporti sono rimasti invariati. Il timbro della visita in Libano (peggio di una maledizione, quando sei in Israele), e qualche altra visita in Paesi “a rischio”, come il Marocco. La signorina che mi accoglie da dietro il vetro di uno dei gabbiotti, allineati prima dell’uscita, è sorridente. Capelli lunghi, ogni tanto si diverte a interagire con una collega vicina. I gabbiotti hanno un piccolo buco, che permette gli operatori di comunicare tra di loro. Evviva, è serena. Sfoglia le pagine del passaporto, ma quando arriva al timbro libanese si ferma. Le domande si fanno più incalzanti. Motivo del viaggio, quanti giorni, dove alloggio. Poi arriva il fatidico: “Aspetti qui”. Chiama al telefono un altro operatore, proprio come era avvenuto lo scorso anno. Arriva, e mi chiede di seguirlo, nella stanzetta che già mi aveva accolto. Televisione, distributore di bibite, una decina di posti a sedere. Dentro ci sono solo io. Stavolta, però, decido di reagire, se così si può dire. Il pretesto me lo dà il fatto che questo non è un viaggio di piacere, ma è organizzato insieme ad un caro amico che lavora in una ONG. Lui mi aspetta fuori. Entro nel corridoio nel quale ho visto sparire l’ufficiale che mi era venuto a prendere al gabbiotto. Un tizio mi guarda, e mi chiede, anche abbastanza seccato, cosa ci sto facendo là. “Aspetto che mi ridiate il passaporto, mi stanno aspettando fuori”. Insomma, a dir poco audace. Lui, laconico, mi dice che “devo aspettare”, ma nel frattempo va a chiamare una collega. Un minuto, ed esce con una ragazza, abito militare. Ha in mano il mio passaporto, me lo consegna. “Buona permanenza”. Evvai, è fatta. Alzare la voce, a volte, può servire. O è stato un puro caso. Il mio amico mi spiegherà che la militare potrebbe aver visualizzato l’intervista che mi è stata fatta l’ultima volta da due militari. Forse. Comunque l’uscita è ancora lontana. Supero i gabbiotti, e vengo avvicinato da un’altra ragaza. Mi chiede passaporto i biglietto del check-in. Riparte con le solite domande, ma con una particolarità: me le ripete, anche tre volte. Vecchia strategia degli interrogatori, vedere se si è detta qualche bugia. Strategia banale, anche perché non ho nulla da nascondere. Le dico che mi sono venuti a prendere, e quando mi chiede perché non abbia imparato la via dell’hotel in cui dormirò, le rispondo banalmente che non dovendo prendere un taxi non mi sono posto il problema. Ultima domanda: la ragazza mi chiede di aspettarla là (mentre gli altri passeggeri, un passaporto più ‘immacolato’ del mio evidentemente), e va da un suo superiore. I due confabulano tra di loro, ovviamente in ebraico. Torna da me, “enjoy your stay”. E’ andata, stavolta per davvero. Prima di tornare in questo Paese, ho deciso che mi sbarazzerò del “passato” libanese, facendo un nuovo passaporto.

Il caldo. Il sole che sembra sfidare il cemento della strada che percorriamo con una mercedes manco troppo nuova. La musica in sottofondo. Manco a farlo apposta: “Senti questo? E’ un transessuale, famosissimo”. Non ne ricordo il nome. Musica ipnotica, anche se a volte ha qualche deriva da Britney Spears. La polo di Abecrombie è pesante, troppo. Desidero un paio di infradito e una t-shirt, ma non si può. Pantalone, scarpe in pelle (senza calzini) e polo sono il livello minimo di decenza lavorativa.

A presto blog.

16 Responses to “Tel Aviv/Controlli, again.”

  1. byb Says:

    in un paese così caldo, non andrebbero bene anche dei sandali in pelle “decorosi”?

  2. leo Says:

    Eheh, hai tenuto a precisare: polo di “Abecrombie”

  3. bobito Says:

    Il cantante transessuale è Dana International, credo. Una tipa che ha fatto una cover di una canzone (vecchissima) di Stevie Wonder e dice che Stevie l’ha scritta per lei.
    Spero il viaggio stia andando alla grande!

  4. Ema Says:

    River, per i controlli ti capisco.
    Durante il mio viaggio a Londra, lo scorso anno, sono stato costretto a passare praticamente mezzo nudo dal metal detector e mi hanno fatto una perquisizione ( precisando che la guardia che stava li non ha avuto ripensamenti a posare una mano sul pacco e tastare il sedere), perchè avevo alle scarpe la marca ( Nero Giardini) su una placca di metallo.
    La persona che stava al check in per il ritorno da londra inoltre mi ha chiesto sei volte perchè stavamo uscendo del paese e cosa avevamo visto, e inoltre mi ha voluto controllare il bagaglio a mano visto che per loro una boccetta di profumo era una bomba e mi hanno distrutto mezzo bagaglio.
    In confronto all’italia… nemmeno si può fare il confronto.

  5. Beps Says:

    Beh dai in questo modo dimentichi il panico del volo!!!!

  6. Bobito Says:

    Ema…
    ma il tuo vero nome è Osama Bin Laden?

  7. Lorenzo Says:

    Un volo UK – ITA non mi sembra così problematico… certo se indossi delle parti metalliche la perquisizione è …fisiologica! Mi sembra il minimo. Per il fatto di porti 6 volte la stessa domanda, forse il tuo inglese non era abbastanza chiaro ;-)

    Scherzi a parte, dopo l’11/9 i controlli sono scontati e più o meno meticolosi anche per i voli domestici… e comunque non trovo la perquisizione così fastidiosa… tutt’altro! ma questa è una mia “deviazione”..

    Lorenzo, TV

  8. Ema Says:

    Sai potrebbe essere xD …

    no comunque a parte gli scherzi con i viaggi all’estero ne ho passati di tutti i colori ( tipo in francia che mi suonava il metal detector senza che avessi metallo addosso XD).

  9. arcere Says:

    ehi river ci manchi un casinooooo

  10. mercuzio Says:

    Cavolo, io devo avere proprio una faccia innocua.

    Nessun gendarme mi ha mai palpato il pacco.
    Purtroppo.

  11. torrente Says:

    siccome le preocupazioni e il magone è ormai pane quotidiano, qui preferisco qualcosa di più leggero: Caro riv, magari la prosima volta ti va meglio se fai così:
    http://www.youtube.com/watch?v=jGVxAb2fth4

  12. torrente Says:

    dedicata a mercuzio…
    http://www.youtube.com/watch?v=LgH0kKnn7NQ

  13. Ema Says:

    @ mercuzio :

    /ot
    Se devo essere sincero se era solo per le palpate ero felice XD
    /ot

  14. mercuzio Says:

    Woooow, grazie torrente.

    Voglio anche io uno di quei telecomandi.
    Voglio piazzare un metal detector all’ingresso del mio studio e attendere che un giorno passi uno di quei ragazzi di Japanika che descrive Riv nell’altro post.

    Uno di quelli coi pantaloni già mezzi calati.

  15. O. Says:

    @torrente
    torrentuzzo, ma nu te stai a scordà de qualcossa?? ;)

  16. torrente Says:

    per o.: no, non mi scordo..
    per mercuzio: prego, dovere..
    per river: scusa gli o.t.

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