Passato, gelosia, futuro, fotocopie.
July 29th, 2009
Cerco, cosa non lo so. Ma è l’idea di cercare che anima il mio ansioso sfogliare il tuo passato, fine a se stesso. Il passato, unico elemento che non potremo mai controllare, in una relazione. Sul presente virtuale e reale qualcosa si può fare, se ci si impegna e si sputa qualche grumo di sangue. Sul futuro zero. Passato e futuro, in fondo, sono simili, nella loro autonomia rispetto alla nostra volontà. Fa caldo, la serata è melmosa come la gelosia che scorre appiccicosa sul mio corpo. Sabbie mobili in cui mi immergo, sapendo che ne uscirò sporco di merda. Del mio passato sai tutto. Persino i centimetri. Ti ho raccontato dettagli e delizie, perché ne avvertivo il bisogno. Certo, davo per scontato che tu avresti apprezzato il mio sbatterti l’album fotografico della mia vita in faccia. O forse ti ho ferito? Ho cercato di trasmetterti le emozioni. Le lacrime che sono scese sul mio viso quando B. mi ha mollato, andandosene in aeroporto mentre io dormivo. O quando M. mi ha fatto dire dal padre che non ne voleva più sapere di me. Abbiamo preso le scatole, nel soppalco, e insieme abbiamo guardato portachiavi e lettere, bigliettini e regali, dediche e pacchetti. Non ho mentito. Ingigantito niente. E, soprattutto, non ho minimizzato nulla. Di niente. Non ho fatto passare nessuno per qualcosa di più/meno importante di quello che era in realtà. E non ho inventato didascalie per foto d’amore. “Non ero più innamorato”, “era da tanto tempo che cercavo altro”, mi hai detto. Ma anche un cieco capirebbe che quelli erano baci d’amore e di passione.
Poi arriva un lucchetto. Accanto ci sono due chiavi. E’ la foto di una prova d’amore, la dimostrazione della volontà di ripetere i mille scatti che raccontano la vostra passione. Il classico gesto d’amore a Ponte Milvio (Moccia, colpa tua). Arriva per caso, mentre cerco, sotto forma di un file .jpg. I vostri nomi sono scritti sul lucchetto, in rosso. Poi ci sono le due chiavi. Due, specchio dei ti amo che vi dicevate. Tu a lei, lei a te. Ripeto: P-A-S-S-A-T-O. Scandisco le lettere, ma la lingua è impastata, faccio fatica a proseguire con questo alfabeto della ragione. Buttate le chiavi nel Tevere, e vi giurate amore. Amore, eterno? O quasi. Poi trascorrete una vacanza da sogno nel tuo nido studentesco. Sì, proprio quello in cui sono stato pochi giorni fa. Passato, presente, un intreccio. Cosa conta di più? Foto immortalano la felicità di un attimo che tu ti eri limitato a definire come l’ultimo respiro di una storia d’amore già finita. Balle, sceneggiatura riadattata per rendermi felice, m’hai rubato un sospiro di sollievo, lo rivoglio. Rimodulo i sentimenti, ripenso a quel mio idiota e bambinesco giocare sul tatuaggio che ti volevi fare in nome di quello che sta nascendo. Un tatuaggio. Un altro lucchetto. Per carità, mai più. Patetica copia di qualcosa che mi dici essere finito. E verso il quale ho provato un rigurgito di rabbia. Non penso di essere pronto a fare da foto-copia. Copia di foto che mi hanno fatto male, e che non avrei dovuto vedere. Ripenso al suo cercarti, anche in maniera insistente – ma a questo punto non so dove termini davvero la tua soggettivissima versione dei fatti, con conseguente riscrittura ad cazzum della realtà di te e lei, di me e te. Nel tuo baciarla, nell’immaginare le parole che le sussurravi su quel minuscolo letto singolo che vi ha ospitati, vedo lo stesso sguardo e la stessa convinzione esibiti dalla persona che è al mio fianco quando mi ha incantato con le sue certezze – da ventenni. Dov’è la differenza?
Lo scrivo qui, perché almeno resterà nero su bianco. Fai che il nome stampato su quel lucchetto riemerga dal suo vagabondare tra cazzi sostitutivi del tuo, con qualche stucchevole dedica o messaggino accalappiaorgasmi, e succederà qualcosa. E non sarà una festa.
Time to go to bed now. Buona notte blog.
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February 17th, 2010 at 1:35 pm
mi è sembrato di ritrovare me stessa in questo post. Ma cosa fare se la gelosia ti uccide? Cosa fare se ti rende impossibile vivere un presente?
Forse hai ragione, non siamo pronti a fare da foto-copia