Mi ero già occupato della trasmissione della ABC, “What would you do”, che testa la reazione delle persone, in luoghi pubblici, su alcune tematiche calde. Telecamere nascoste, due attori seduti al tavolo, una discussione ad alta voce. Da una parte c’è un figlio che fa coming out, dall’altra un padre omofobo, che reagisce male. “Non è possibile”, “ti sbagli”, “tu sei etero”, e così via. Il top è quando gli consiglia di “iniziare una terapia”, anche a base di farmaci. La gente ascolta, molti scuotono la testa, anche se quasi nessuno decide di intervenire. La cosa più bella è una mamma, col bimbo in braccio, che per protesta chiede di uscire dal locale. Sulla decisione di non dire nulla, tutti dicono: “Sono affari privati”. E li posso anche capire. Solo una donna, mamma anche lei, sbotta e decide di intervenire per dire all’uomo di supportare il figlio: “E’ suo figlio, lo ami”. Da brividi.

E in Italia?

P.s. Quando scelgo un ristorante, lo faccio anche sulla base della distanza tra tavolini. Tanto per evitare di ritrovarmi l’orecchio del vicino nel mio piatto.

15 Responses to “Coming out al ristorante, le reazioni.”

  1. Henry Says:

    bellissimo! grazie per averlo postato.

  2. bluedado Says:

    It was very emotional! (cit.)

  3. pietrino Says:

    L’ultima reazione è davvero toccante, e coraggiosa. Si noti che non attacca la madre omofobica, ma la comprende e cerca di dialogarci.
    Bellissimo.

  4. Tania Says:

    Grazie River! Adoro “What would you do?” ma questo video non l’avevo ancora visto! Sarebbe bellissima una trasmissione così in Italia, vero?

  5. Beps Says:

    Buona domenica ,pare un esperimento interessante.chissà in un bar a Torino Milano ,Padova o Roma e Crotone ,Agrigento e Sassari cosa potrebbe capitare!

  6. marco Says:

    dovrebbero trasmetterlo in italia…grazie davvero per averlo postato. mi ha portato qualche lacrima ma anche molte riflessioni. buona domenica

  7. Abenula Says:

    Bhe no, dai: intervengono in parecchi(e!). A parte le reazioni questo programma ha alla base due prese di posizione decise (la reazione del genitore è inaccettabile ed è un dovere civile intervenire) che non riesco ad immaginarmi in un programma in italia

  8. Marcolol Says:

    Io sono convinto che anche da noi qualcuno interverrebbe in difesa del figlio, almeno lo spero.
    @Tania
    Fossi autore tv lo proporrei subito, farebbe il botto di ascolti, ma senza cambiare una virgola dalla versione originale.

  9. patroclo88 Says:

    L’ultima signora é diventata il mio mito…

  10. Casualboy Says:

    potevano anche prendere degli attori migliori pero’… soprattutto la madre XD

  11. cuoreconleantenne Says:

    si chiama ‘teatro invisibile’, Augusto Boal, assieme al teatro forum e teatro dell’oppresso, lo faceva già negli anni 70 …
    bello

  12. etero Says:

    ricordo quella volta in cui – al bar- un tizio ben vestito sulla 40ina diceva tutto sicuro di sé al suo amico al tavolo “Io la mia esperienza omosessuale l’ho fatta e non mi è piaciuta”, della serie Luca era gay…ed io lì ad ascoltare involontariamente …d’accordissimo con te sulla distanza tra i tavoli river, ma è ancora possibile trovare bar così a Roma?? :-)

  13. ronin Says:

    @casualboy: mi hai prevenuto ;-)

  14. gi22no Says:

    Non conoscevo questo programma, ma avevo letto in un libro sul teatro dell’oppresso di esperienze a torino e novara di questo tipo dove si cercava di far emergere le reazioni degli astanti non ad un coming-out, ma allo scambiarsi tenerezze di una coppia omosessuale.

  15. rafaeli Says:

    Quindi se uno non interrompe una conversazione privata esponendo la sua opinione (non richiesta) è automaticamente un omofobo?

    Fossi stato seduto lì mi sarei sentito provocato a dire la mia, ma se ci penso a freddo non credo sia la mossa giusta.

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